mercoledì 13 novembre 2019

#14 LA COSA COME SIMBOLO


Il battocchio è un oggetto utile, ha una funzione d’uso.
Nel mondo greco-romano la porta prevede un battocchio, di solito una testa di leone con un anello in bocca (una coppia se la porta ha due ante) fissata su porte di palazzi, case, templi. Ha pero` prevalentemente la funzione di agevolare la chiusura/apertura della porta, si tratta piu` di una maniglia che di un battiporta. Infatti, nel mondo greco-romano le porte di giorno sono aperte e per bussare si usa il pugno o il bastone, piuttosto che il battiporta. Le poche informazioni al riguardo indicano in prevalenza una forma senza “testa” cioè senza la parte rinforzata per subire la battuta.
Nel periodo medioevale invece le porte si chiudono anche di giorno ed il battocchio diventa più protagonista, con un ruolo più difensivo e scaramantico, a tutela della proprietà privata, come una “barriera” preliminare all’accesso.

Col tempo il battocchio rafforza la sua valenza simbolica: araldica, decorativa, artistica, di testimonianza del prestigio dei proprietari della casa, del prestigio della bottega del fabbro, del luogo di produzione, della forza economica e del potere politico locale.

Il carattere simbolico è oltre la sua funzionalità d’uso. E quando un oggetto è tradotto in immagini, esposto alle emozioni ed alla fantasia di chi lo guarda, diventa un manufatto da conservare, un oggetto da collezione e assume quindi valore di “semioforo”, ovvero di un oggetto portatore di “significato”.

Fonte foto: Ferro Civile, a cura di A. Cesati, F. Cesati, J. Lorenzelli e A. Veca, 1991, Galleria Lorenzelli, Bergamo: Amilcare Pizzi Ed.


Nella realizzazione dell’oggetto, per la sua funzionalità, il rapporto “peso”-“forma”, condiziona direzione e intensità della forza applicata. Ma il “rendimento funzionale”, intendendo il battocchio come una “macchina elementare”, si equilibra perfettamente con il “rendimento simbolico” definito dai decori, dall’abilità artigianale del fabbro e dal modo in cui le figure prendono forma sul battocchio.

Fonte foto: Ferro Civile, a cura di A. Cesati, F. Cesati, J. Lorenzelli e A. Veca, 1991, Galleria Lorenzelli, Bergamo: Amilcare Pizzi Ed.

Il battocchio è testimone della storia e del profondo desiderio di conservare la memoria, anche negli aspetti minori, della cultura locale e delle sue peculiarità. In ultima analisi anche del desiderio, tipicamente umano, di far sopravvivere le cose a noi stessi, come una appendice/propaggine della nostra esistenza, alla continua ricerca dell’immortalità, almeno nel ricordo.

Bibliografia: K. Pomian, “Che cos’e’ la storia”, 2001, Milano: Bruno Mondadori, pp. 297.





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