Pensando
al Gran Sasso d’Italia, molti sono gli oggetti, “le cose”, che ne raccontano
storia e tradizione, profumi e percezioni, carattere e tempra. Un “carattere di
montagna”, ruvido ed aspro, come il clima che lo caratterizza; ostinato, selvatico
come la flora e la fauna che lo arricchisce; ma solido, tenace, roccioso, immune
alle contaminazioni nelle sue radici di profonda purezza. E come per tutti
quelli che vivono alle pendici di “un monte” che sia una vetta, un massiccio o
un vulcano, la presenza della montagna condiziona la vita, le relazioni, il
tempo che passa e “le cose” del quotidiano. Presenza ingombrante, a volte
accogliente a volte minacciosa, ma indispensabile ed irrinunciabile per chi
vive e respira la linfa della sua aura.
1) Cartolina che raffigura l’albergo Campo Imperatore
L’albergo,
situato a 2130 m s.l.m. sulle pendici del Monte Portella, è stato realizzato
nel corso degli anni trenta, su progetto dell’ing. Vittorio Bonadè Bottino.
Dopo la caduta del Fascismo divenne famoso in quanto prigione di Benito
Mussolini tra il 28 agosto e il 12 settembre 1943. Nelle vicinanze si trovano la
Chiesa della Madonna della Neve, il Giardino Botanico, l’Osservatorio
astronomico e l'Ostello Campo Imperatore. La struttura ricopre quindi un valore
storico e turistico particolarmente rilevante, per cui si possono facilmente
trovare anche in loco cartoline rappresentative, come quella in figura.
2) Bottiglia di Genziana Marca
“Gran Sasso”
La
Genziana è un liquore con funzioni digestive, particolarmente rinomato e non
manca mai sulle tavole abruzzesi dopo un abbondante pasto in compagnia. La Gentiana
acaulis e la Gentiana lutea sono parte della flora protetta naturale
e spontanea del Gran Sasso. Le loro radici, la cui raccolta e` regolamentata,
vengono prelevate in tarda estate e lasciate fermentare. Poi si procede con la
distillazione a bagnomaria e, dopo l’imbottigliamento, con l’invecchiamento in
contenitori di vetro che dovra` durare almeno 1 anno. Il liquore presenta
un colore ambrato con un gusto amarognolo molto intenso, percepibile in
particolare sulla punta della lingua.
3) Battocchio
Come in ogni borgo italiano, ogni casa antica
presenta bellissimi dettagli ornamentali, anche all’esterno. Sulle porte, di
legno massello, spicca il battiporta, che nasce da una esigenza pratica,
avvertire della presenza di un visitatore, ma che nel tempo ha acquisito una
grande valenza artistica e decorativa. Quello illustrato nella foto, appartenente
ad una casa nell’area circostante al Gran Sasso, e` in ferro battuto e
raffigura un’aquila, simbolo della citta` dell’Aquila. Fin dai tempi antichi,
il battiporta ha assunto anche una funzione quasi magica e scaramantica, per
vanificare ogni eventuale influenza negativa sulla casa ed i suoi abitanti. La
scelta, quindi, di un rapace che protegge la casa va letta anche in questa
chiave.
Nessun commento:
Posta un commento