Fonte: ABC |
A
come Animali, dal valore simbolico-scaramantico, soggetti frequentemente
raffigurati in alcuni esemplari di battocchi.
Fonte: Animali. |
B come Bronzo, lega
rame-stagno, con cui venivano realizzati i battocchi in epoca ellenistica e
romana e che sono ancora ammirabili in molti musei.
Fonte: Battocchio ellenico. |
C
come Collezione. La Collezione Mylius del 1905 è la collezione
più famosa di battocchi ed imprescindibile per chi lavora nel settore. Famosa
anche la collezione della Galleria Lorenzelli a Bergamo.
D
come Dinastia. La Qing
(清朝),
ultima
dinastia cinese conclusasi nel 1912, a capo dell’impero più
vasto del suo tempo, è ricca di manufatti artistici tra cui battocchi.
Fonte: Qing. |
E
come Enciclopedia. Quella di Diderot e D’Alembert dedica 47 tavole ai piccoli
manufatti in ferro, illustrando il percorso dall’estrazione del materiale alla
lavorazione in officina. La tavola XXXVIII, ai n. 31 e 32 nella sezione
dedicata al ferro, parla di Heurtoirs, ovvero i battocchi.
F
come Fucina, dove fabbri hanno forgiato battocchi di elevato valore artistico,
rendendoli manufatti da collezione.
Fonte: J. Neagle, "Pat Lyon at the forge", 1825, olio su tela, Museum of fine Arts, Boston. |
G
come Ghisa, lega ferro-carbonio, importante nella storia della siderurgia, utilizzata
per realizzare anche battocchi.
H
come Hittiti, tra i primi ad acquisire esperienza nella lavorazione del ferro.
I
come Italia dove tra il ‘300 ed il ‘500 la realizzazione e l’arte nella
realizzazione di battocchi raggiunge
un elevato livello di qualità e pregio.
L
come Luigi XIV, che nel 1650 proclama la serrurerie la quarta arte
liberale dopo pittura, scultura e musica.
M
come Museo. Quello Le Secq des Tournelles di Ruen è
particolarmente famoso, grazie ad una raccolta di ferri antichi notevole per
arco temporale e per ricchezza di tipologie raccolte.
N
come Note. La musicalità del suono del battocchio è famosa.
O
come Orecchini, ne esistono alcuni a forma di battocchio (nella foto in oro e
diamanti).
Fonte: Orecchini. |
P
come Piastra. Alcuni battocchi hanno una piastra dietro lo snodo, inchiodata
alla porta, spesso di elevato valore artistico.
Fonte: Piastra. |
Q
come Quadro. Grazie al suo valore simbolico il battocchio è stato oggetto di
molte raffigurazioni pittoriche.
R come
Ricciolo, elemento decorativo spesso utilizzato per impreziosire i battocchi.
Fonte: Collezione Mylius. |
S
come Siderurgia, l’insieme delle tecniche utilizzate per la lavorazione del
ferro (e delle sue leghe), con il quale sono stati raggiunti virtuosismi unici
nella realizzazione di battocchi.
T
come Tombola, dove ogni numero estratto ha un significato simbolico, nella
smorfia napoletana il battocchio è il n. 27.
U come
Ungheria, che ha dedicato ai battocchi una emissione filatelica.
V come Velázquez. La sua opera “La fucina di Vulcano” del 1630 raffigura i ciclopi come i garzoni di un fabbro. L’opera è
conservata al Museo Del Prado di Madrid.
Fonte: "La fucina di Vulcano". |
Z
come Zurigo, dove nel 1969 fu aperta la prima sede in Europa della casa d’asta
Sotheby che tra i manufatti di pregio, spesso espone battocchi.
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